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PFP – Progetti Formativi Personalizzati

Il progetto “PFP – Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativo” è dedicato alla lotta alla povertà educativa minorile. È un progetto avviato nel febbraio del 2020 in due scuole cittadine, Liceo Scientifico “L. Siciliani” e ITAS “B. Chimirri”, coinvolgendo due associazioni culturali del territorio, Teatro Incanto e Wake Up.

Le scuole coinvolte non sono interessate dal fenomeno della dispersione scolastica, espressione tipica della povertà educativa minorile, ma da altre povertà adolescenziali ben più impegnative e tipiche di questo periodo storico. Le povertà educative minorili sono ormai riconosciute come un fenomeno multidimensionale e, quindi, presenti anche in famiglie non particolarmente svantaggiate dal punto di vista socio-economico. In questi casi le povertà educative minorili si associano a gravi carenze relazionali.

Richiamando la definizione di Save the Children:

La povertà educativa è una povertà che nessuno vede, nessuno denuncia, ma che agisce sulla capacità di ciascun ragazzo di scoprirsi e coltivare le proprie inclinazioni e il proprio talento. Le conseguenze sono nell’apprendimento dei ragazzi e nel rischio quindi di entrare nel circolo vizioso.

E si traduce anche nel mancato sviluppo di una serie di capacità non cognitive quali la motivazione, l’autostima, le aspirazioni e i sogni, la comunicazione, la cooperazione e l’empatia, altrettanto fondamentali per la crescita culturale dell’individuo ed il suo contributo al benessere collettivo. Consiste nella privazione, per i bambini e gli adolescenti, della opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.

Secondo alcuni studiosi, ne conseguono quattro dimensioni operative di intervento:

  1. Apprendere per comprendere, ovvero per acquisire le competenze necessarie per vivere nel mondo di oggi;
  2. Apprendere per essere, ovvero per rafforzare la motivazione, la stima in sé stessi e nelle proprie capacità, coltivando aspirazioni per il futuro e maturando, allo stesso tempo, la capacità di controllare i propri sentimenti anche nelle situazioni di difficoltà e di stress;
  3. Apprendere per vivere insieme, ovvero la capacità di relazione interpersonale e sociale, di cooperazione, comunicazione, empatia, negoziazione. In sintesi, tutte quelle capacità personali essenziali per gli esseri umani in quanto individui sociali;
  4. Apprendere per condurre una vita autonoma e attiva, rafforzare le possibilità di vita, la salute e l’integrità, la sicurezza come condizioni funzionali all’educazione”.

Proprio sulla base di tali riflessioni, le azioni sono rivolte a promuovere le capacità non-cognitive, e tendono a stimolare i ragazzi ad apprendere per vivere insieme e ad apprendere per essere.

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